Nell’ambito dell’iniziativa LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITA’ IN OGNI SCUOLA, il nostro istituto ha scelto di affrontare la tematica
S.O.S. Arte. Il traffico dei Beni Culturali e la loro salvaguardia.
Una tale decisione è stata certamente suggerita dalla necessità di sensibilizzare gli studenti nei confronti di questa forma di illegalità, particolarmente diffusa nel nostro Paese, ma sanzionata in modo inadeguato e poco nota ai non addetti ai lavori.
All’elaborazione di un simile progetto ha però concorso, in egual misura, anche il ricorrere del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Non vi è dubbio che l’idea di Italia, prima di essere un’accezione politica, sia un’accezione storica e culturale, e si identifichi con il suo patrimonio culturale, storico ed artistico, che -per dirla con Benedetto Croce- ”plasma l’anima nazionale”.
Eppure questo patrimonio è sotto assedio, minacciato da furti, falsificazioni, ma anche da incuria, mancanza di fondi, cattiva gestione delle (poche) risorse disponibili, pene risibili per tombaroli, trafficanti e ricettatori.
Ciò accade perché manca una percezione diffusa e consapevole dell’importanza di tale sterminato patrimonio, di cui spesso ci vantiamo, ma che, altrettanto spesso, amiamo poco o amiamo male, incapaci di valorizzarlo e difenderlo.
E siccome “vi sono due modi di amare il proprio Paese: quello di dire apertamente la verità sui mali , le miserie, le vergogne di cui soffriamo, e quello di nascondere la realtà sotto il mantello dell’ipocrisia … tra i due modi, preferisco il primo… perché l’esperienza insegna che la peggior forma di patriottismo è quella di chiudere gli occhi davanti alla realtà”(C. Malaparte), il nostro percorso ha volutamente assunto un duplice aspetto: presa di coscienza dei problemi, ma nel contempo “viaggio sentimentale” alla “ri-scoperta” del nostro patrimonio, riappropriazione affettiva di esso.
Gli studenti sono stati perciò inizialmente informati sull’evoluzione delle leggi di tutela e degli enti preposti alla salvaguardia dall’Italia preunitaria ad oggi. Brevi cenni, propedeutici, subito seguiti da attività che hanno coinvolto direttamente gli studenti, ponendoli a contatto con le istituzioni preposte. Stages presso la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania, e presso il Comando Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, hanno permesso di conoscere dall’interno queste realtà, di porre domande, sollevare problemi, mostrare perplessità.
Questo momento critico ed analitico è stato però sempre accompagnato da un percorso di conoscenza diretta di alcuni importanti beni salvati, come la phiale aurea da Caltavuturo, gli argenti, gli acroliti e la Venere- Demetra di Morgantina.
Per non fermarsi al momento destruens, ma indicare, simbolicamente e concretamente, la via da seguire.
Per ribadire che, se si vuole, si può fare ancora molto.
Per noi operatori il momento più significativo del corso è stato però un altro, quando i nostri studenti, presso i locali della Soprintendenza di Catania, hanno proceduto alla schedatura di un lotto di materiali provenienti da sequestro. Lontani dalle ribalte mediatiche, a gruppi, i ragazzi si sono seduti intorno ai materiali archeologici, li hanno preso in mano con cura, li hanno esaminati, hanno provato a capire a cosa servissero, quale messaggio volessero e potessero ancora trasmetterci. In una parola, hanno cercato di dare voce al muto racconto della Storia antica.
Una riappropriazione fisica ed emotiva del passato, preludio necessario ed indispensabile ad una riappropriazione intellettiva e razionale di esso.
Giovani, legalità, storia, arte.
Nel cortile di Casa Vaccarini, deposito della Soprintendenza, tutti questi elementi erano insieme presenti e collegati fra di loro
Un buon viatico per celebrare con fiducia e speranza la nostra identità nazionale.
Prof.ssa Maria Rosaria Grasso